Un uomo si risveglia ritrovandosi completamente solo. Il suo nome è Faber, l’unico pezzo che gli rimane ancora integro, oltre l’abisso del disfacimento e del vuoto che lo divorano da ogni parte. Tutti i luoghi, le intercapedini e i riferimenti della sua vita si sono svuotati di colpo di qualsiasi sentimento e parvenza creaturale, ostentandogli contro un muro assoluto di staticità e di mutismo, per ogni prospettiva e direzione intrapresa.
Questo quadro così spaventoso, che imprigiona di colpo le dinamiche della sua esistenza, è tutto quello da cui noi partiamo per l’immersione profonda nell’architettura complessa di questo universo improvviso e tentacolare. Ogni passo nelle rovine di questo interregno, sarà impregnato di un silenzio arcano, che pare appartenere all’incubo di una civiltà estinta da una maledizione secolare…